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sabato 30 settembre 2017

POMODORI 2017 - parte 2

Lo scorso inverno ho ricevuto dei semi di pomodori originari della Campania, tutte piante a crescita determinata. Per primo il Cannellino Flegreo, coltivato su terreni vulcanici sabbiosi della zona campano-flegrea fin dalla fine dell'Ottocento. È una di quelle varietà antiche dimenticate che i coltivatori campani stanno cercando di recuperare. Ha un sapore piuttosto dolce. È particolarmente adatto per la produzione di conserve; anche in insalata fa la sua figura anche se la buccia è un po' dura. Pesa intorno ai 15-20 grammi.
(1)  Pomodoro Cannellino Flegreo - pianta
(2) Pomodoro Cannellino Flegreo
(3) Pomodoro Cannellino Flegreo
(4) Pomodoro Cannellino Flegreo

Un'altra varietà antica che sta tornando in auge in Campania è il Fiaschello Battipagliese. È stato coltivato nella Piana di Battipaglia e del Sele dal 1900 al 1970; poi se ne sono perse le tracce, tranne in qualche orto di contadini del posto. È al centro di un'intensa attività di recupero e valorizzazione dal 2013. Anche questo pomodoro è adatto per le conserve per la sua polpa particolarmente polposa. Ha un sapore piuttosto dolce, come il Cannellino Flegreo; i frutti sono più grossi e la pianta ha lo stesso sviluppo determinato alto.
(5) Pomodoro Fiaschello Battipagliese
(6) Pomodoro Fiaschello Battipagliese
(7) Pomodoro Fiaschello Battipagliese
(8) Pomodoro Fiaschello Battipagliese

Un'altra pianta di pomodoro a crescita determinata, ma bassa questa volta: il Vesuvio. A dire il vero, non sono sicuro che questo sia il suo nome. Potrebbe essere un ibrido. Chissà se Claudia, che mia ha regalato i semi, si ricorda la sua storia.
(9) Pomodoro Vesuvio

Pianta bassa, ma carica di frutti, nemmeno tanti piccoli.
(10) Pomodoro Vesuvio
(11) Pomodoro Vesuvio

Ha polpa spessa, polposa e un po' acidula, adatta per le conserve. Io l'ho mangiato in insalata.
(12) Pomodoro Vesuvio
(13) Pomodoro Vesuvio


THE 2017 TOMATOES - part 2

Last winter I got some tomato seeds native to the Napoli area, all determinate growth plants. First the Cannellino Flegreo Tomato (pics 1 to 4), cultivated in sandy volcanic soils of that area since the end of ninenteenth century. It's one of those ancient forgotten varieties the local farmers are trying to recover. Its taste is somewhat sweet. It's mainly suitable for tomato sauces; it's tasty in salads as well, though the skin is a little hard. It weighs around 15-20 grams.

Another ancient strain enjoyng a new vogue is the Fiaschello Battipagliese Tomato (pics from 5 to 8). It was cultivated in the Battipaglia and Sele Plains from 1900 to 1970; afterwards it disappeared without trace, except in a few local gardeners' gardens. Some local farmers and citizens have been trying to recover it since 2013. This tomato is suitable for tomato sauces as well because its pulp is particularly fleshy. It's as pretty sweet as the Cannellino Flegreo.

The Vesuvio Tomato (pics 9 to 13) is a determinate growth variety as well, but shorter if compared to the other two. Actually, I'm not sure about its name. It might be a hybrid. Who knows if Claudia, who gave me the seeds, remembers its history.

The plant is short, but plenty of fruits more than the Cannellino Flegreo and the Fiaschello Battipagliese.

4 commenti:

  1. Ciao Giuseppe, complimenti per l'ottima riuscita nella coltivazioni di queste varietà a me particolarmente care. :-)

    La mia opinione sulla varietà "Vesuvio" è che non sia riconducibile all'ecotipo "pomodorino del piennolo del Vesuvio".
    La forma della bacca mi sembra davvero distante dai biotipi di "spongillo" (nome dialettale usato dai contadini vesuviani) che conosco, tra l'altro le varietà tradizionali sono tutte a crescita indeterminata.
    Quest'estate ho provato per curiosità, la coltivazione di una varietà di "spongillo" a crescita determinata (credo sia una nuova selezione e quindi non tradizionale).
    Inizialmente ero molto scettico ma debbo dire che sono rimasto abbastanza soddisfatto, perchè la pianta e il frutto rispettano, tranne per la crescita, le caratteristiche (forma della bacca, sapidità, buccia spessa che insieme alla coltivazione a "seccagno" ne permettono la conservabilità per l'inverno, ecc...) della varietà.
    Metto a disposizione i semi di questa sottovarietà, se vuoi. ;-)

    Cordiali Saluti
    Frangìsco

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    1. Ciao Francesco,

      Credo che il nome Vesuvio lo abbia dato chi mi ha regalato i semi per differenziarlo da altri. Devo chiedere conferma alla mia amica Claudia.

      Mandami pure i semi della sottovarietà di cui parli. Io non mi ricordo se ti ho mandato i semi della Melanzana Rossa di Mormanno. Li vuoi?

      -Giuseppe-

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  2. Ciao Giuseppe,

    non ci siamo più organizzati per i semi della melanzana di Mormanno, mi farebbe piacere riceverli. A proposito, oltre alla forma ci sono altre differenze con quella di Rotonda?

    Nei prossimi giorni t'invio in semi della sottovarietà di Spongillo.

    Frangìsco

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  3. Ciao Frangìsco,

    Te li mando a breve. Quanto alla differenza tra le due rosse, puoi leggere i post su questo blog. Personalmente, trovo la Rossa di Rotonda deliziosa e facile da fare ripiena per via della sua rotondità (niente a che vedere con il nome Rotonda che è il nome del posto dove viene principalmente coltivata). Però, da quando ho conosciuta la Rossa di Mormanno, beh, devo dire che preferisco quest'ultima. Tra l'altro l'amarezza del frutto è confinata in prossimità della buccia. Però, è difficile da fare ripiena a causa della sua forma a pera. Comunque, è gustosissima anche semplicemente tagliata a fette, sbollettata in acqua e aceto bollenti e messa sott'olio.

    -Giuseppe-

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